Dott.ssa Roberta Conca - Medico Psichiatra Psicoterapeuta

Dott.ssa Roberta Conca Medico Psichiatra Psicoterapeuta

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I Farmaci Antidepressivi

I Farmaci Antidepressivi

Esistono diverse classi farmacologiche di antidepressivi, in base al loro meccanismo di azione.

TRICICLICI

I Triciclici sono stati i primi antidepressivi messi in circolazione negli anni ‘40, primo tra i quali l’Imipramina. Altri esempi includono amipramina e la clomipramina.

Essi agiscono principalmente come inibitori non selettivi della ricaptazione della serotonina e noradrenalina. Hanno anche affinità nell’antagonizzare recettori colinergici muscarinici ed istaminergici e ciò contribuisce ai significativi effetti collaterali di questa classe farmacologica.

Pertanto, attualmente, sono considerati di seconda scelta, perchè tendenzialmente meno tollerati dei farmaci più recenti e pericolosi in corso di sovradosaggio.

Risultano ancora utilizzati nel trattamento di alcune forme particolari del disturbo Ossessivo Compulsivo e del Disturbo Bipolare.

SSRI

Gli SSRI sono farmaci di più nuova generazione rispetto ai Triciclici. L’attività farmacologica di tali molecole consiste nella loro capacità di facilitare la trasmissione serotoninergica mediante l’inibizione selettiva e specifica dell’uptake della serotonina. I farmaci che appartengono a questa classe farmacologica sono la fluoxetina, la fluvoxamina, il citalopram, l’escitalopram, la sertralina e la paroxetina.

Il loro utilizzo ha superato quello dei triciclici per una minore incidenza degli effetti collaterali e minori interazioni farmacologiche con altri farmaci.

All’interno di questa classe farmacologica ogni farmaco ha una sua specificità e caratteristica, pertanto non sono intercambiabili e non sono equivalenti. Anche gli effetti collaterali possono essere diversi, alcuni si manifestano più con un farmaco, altri con un’altro farmaco.

Stessa cosa vale per l’efficacia clinica: un farmaco può essere più efficace in un disturbo rispetto ad un altro e in un soggetto rispetto ad un altro.

Li accomuna il fatto che tutti manifestino una latenza di risposta clinica (l’efficacia clinica si ha dopo 2-3 settimane dall’inizio della terapia) e il fatto che i possibili effetti collaterali si abbiano per lo più nei primi giorni dall’inizio della terapia.

Oltre ad essere usati per la cura dei disturbi depressivi, vengono usati per la cura dei disturbi d’Ansia , attacchi di Panico, Disturbo d’Ansia Generalizzata, Fobia Sociale, Disturbo Ossessivo Compulsivo, Disturbo Post Traumatico da Stress, disturbi dell’ Alimentazione (anoressia, bulimia, binge-eating), disturbi dell’Adattamento ecc.

Sono inoltre comunemente usati in un’ampia varietà di patologie come la Fibromialgia, l’Emicrania, l’eiaculazione precoce, ecc.

SNRI

Gli SNRI inibiscono il reuptake della serotonina e noradrenalina e a differenza dei farmaci triciclici però non presentano così tanti effetti collaterali perchè non bloccano altri recettori, per esempio quelli muscarinici istaminergici.

Appartengono a questa classe farmacologica la venlafaxina e la duloxetina.

NARI

I NARI si caratterizzano per l'elevata specificità e selettività recettoriale per il trasportatore della noradrenalina e l’unico farmaco appartenete a questa classe è la reboxetina.

NaSSA

I NaSSA costituiscono una classe di antidepressivi che danno luogo ad un aumento della trasmissione noradrenergica e serotoninergica grazie al blocco dei recettori adrenergici presinaptici alfa-2 e al contemporaneo blocco di alcuni recettori serotoninergica.

Tra questi la mirtazapina

SARI

I SARI sono antagonisti della serotonina e inibitori della ricaptazione serotoninergica. Tra questi il Trazodone.

NDRI

Gli NDRI sono gli inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina e agiscono diminuendo la ricaptazione neuronale della dopamina e della noradrenalina. Tra questi il Buprione.

IMAO-RIMA

Gli IMAO sono gli inibitori delle mono-amino-ossidasi e sono stati tra i primi antidepressivi ad essere stati scoperti dopo i triciclici. Nonostante tali composti si siano dimostrati efficaci nella cura della depressione, il loro uso è stato limitato dalla tendenza a danneggiare il parenchima epatico e dalle gravi interazioni con farmaci ed alimenti. La scoperta nel 1968 dell’esistenza di due sottotipi di enzimi , MAO-A e MAO-B ha permesso di superare il problema degli effetti collaterali: la moclobemide infatti agisce selettivamente sulle MAO-A , ha breve durata di azione, scarsi effetti collaterali e soprattutto reversibilità dell’azione dell’inibizione (RIMA). 

Alcuni antipsicotici a basse dosi vengono usati per la loro azione antidepressiva in quanto potenziano l’attività dopaminergica invece di inibirla. Tra questi l’Amisulpride.

La scelta di un farmaco antidepressivo è una scelta cruciale.

Anche i farmaci antidepressivi che appartengono alla stessa classe farmacologica hanno ognuno le proprie specificità e caratteristiche.

Un individuo può avere una buona risposta farmacologica con un farmaco e non con un altro, anche se appartenenti alla stessa classe farmacologica.

La scelta di una terapia efficace per un paziente passa attraverso la conoscenza approfondita dei farmaci antidepressivi e deve tenere conto della sua storia clinica e farmacologica, del suo temperamento e personalità, del suo quadro clinico medico organico.

Riferimenti:

- I Disturbi dell’umore: clinica e terapia a cura di Enrico Smeraldi. Ed. EDI-Ermes

- American Psychiatric Association. Linee guida per il trattamento del disturbo depressivo maggiore. Ed Italiana a cura di Filippo Bosetti e Giuseppine Maina. Masson editore

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